domenica 27 novembre 2011

waterloo, ultimo giorno

Si è conclusa al Miles la grande battaglia di Waterloo. Per il commento lascio la parola al bollettino della vittoria diffuso dal quartier generale di Bonaparte

"Vive l'Empereur!
Il nemico è in fuga, i lancieri di Pirè occupano Mont San Jean, le nostre trupppe esauste possono riposare sugli allori della gloria!
L'esercito inglese, senza alcuna copertura da parte della cavalleria, esauritasi in sterili attacchi contro le nostre forze, e con le linee di ritirata verso la propria flotta ad Anversa tagliate dalla nostra avanzata sul fianco sinistro, si è arreso! Il Duca di Wellington, ha lasciato il compito di trattare le condizioni di resa ai propri subordinati ed è rientrato in fretta in patria a bordo di un peschereccio: voci da Buckingam Palace lo vogliono prossimo comandante della regione afghana del Panshir.
Sebbene le cattive condizioni della nostra flotta non ci consentano di sperare nell'invasione della perfida albione, l'esercito inglese ha smesso di essere un pericolo per l'Impero per un lungo periodo.
Le truppe della repubblica batava si sono rivoltate contro l'inetto Principe d'Orange e la repubblica è tornata indipendente ed alleata fedele dell'Impero.
L'esercito prussiano, vista l'inutilità della lotta, si è ritirato nei propri territori, seguito da presso dal nostro bravo Grouchy che ha curato che nulla possa essere effettuato contro le nostre linee. Si dice che il vecchio Blucher, scosso dalla sconfitta dell'alleato, sia stato preso da malore e comandi solo "Indietro, indietro!".
Stanotte l'Imperatore ha riposato a Bruxelles, dopo aver valutato le condizioni dell'esercito, che ha riportato pochissime perdite ed assegnato le ricompense dovute ai suoi valorosi: menzione speciale va al Maresciallo Falcaux, che da solo ha contrastato il contrattacco inglese al centro dello schieramento, ed al Maresciallo de Calabreaux, che ha condotto la Guardia a colpire al cuore il centro nemico. Honneur anche ai Marescialli Canalì e Fox, che hanno retto le ali finchè colpiti da fuoco nemico hanno dovuto lasciare il campo di gloria.
Onore anche al nemico che si è bravamente battuto senza cedere un passo, per quanto ha potuto".









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